Cratere Difficoltà: Media Profondità max: -37 Luogo:
 

Il Cratere unisce diverse tipologie di immersione: parete, caverna e secca. Si scende lungo un muro verticale ricco di anfratti, per arrivare ad un arco di roccia a -37 metri. Ricci saetta Stylocidaris affinis dagli spessi aculei, granchi facchino Dromia perso­nata, briozoi ventaglio Hornera frondiculata sono alcuni degli organismi presenti. Percorso l'arco, ci troviamo all'interno del cratere e capiamo il perché di questo nome guardando verso l'alto. AI centro si notano grossi massi che un tempo erano il soffitto della grotta, ora collassata. Una rientranza sulla destra, ci da la possibilità di ammirare rigirandosi dopo alcuni metri, un singolare scorcio sul blu. Piccolissimi rami di corallo spicca­no sulla parete assieme a diverse specie di briozoi. Proseguendo il giro antiorario, si arri­va ad un secondo arco simile ed opposto al primo, che ci fa uscire dal cratere. Tenendo la sinistra raggiungiamo una zona ricca di uova di gattuccio (per la prima volta, nel 2000, mi è capitato di vedere in trasparenza ben due esemplari nello stesso uovo) e di grosse spugne incrostanti Anchinoe tenacior simili a macchie di pittura. Risalendo ci affacciamo ad un pianoro di posidonia Posidonia oceanica (-20 mt) che riserva notevoli sorprese agli amanti della fauna ittica. Se non fosse per due ali del cra­tere unite alla parete, saremmo sulla sommi­tà di una secca. Normalmente appaiono delle sagome in lontananza che nuotano lente, pro­ seguendo discretamente riusciamo a capire che si tratta di cernie alessandrine Epinephelus alexandrinus. Altro incontro possibile è con un notevole ma veramente notevole dentice che alcuni ritengono spon­sorizzato dalla Pro Loco, essendo una costan­te di quasi ogni immersione. Sorvoliamo il cratere per raggiungere il lato sud di Punta Quaglia e nei primi dieci metri curiosando qua e là, troviamo anemoni e attinie dei gene­ri Cereus e Aiptasia. Grossi sciami di salpe con i loro coreografici volteggi, creano un'immagine tropicale. Nei pressi vive un bell'esemplare di anemone dorato Condylactis aurantiaca e dalla roccia calcarea spuntano le spugne perforanti del genere Cliona, di colore giallo o rosso. Tratto da: ISSD - Grotte Marine d'Italia - Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia 6 - Serie II Bologna 1994 - A cura di M.Alvisi, P.Colantoni, P.Forti