Senigallia (Rimorchiatore armato) Difficoltà: Alta Profondità max: -45 Luogo: Genova
 

La discesa inizia sulla cima del pedagno, posto ad alcuni metri di profondità, alla quale viene posta dal divemaster una cima geriatrica principale, collegata alla stazione di decompressione mobile. Dopo aver effettuato il check dei 6 m e dei 20 m, nel caso di buona visibilità, evento possibile soprattutto durante i primi giorni di scirocco e mare medio mosso, la sagoma dell'intero relitto è visibile già dai 25 metri; la cima del pedagno è assicurata saldamente in più punti, al fine di avere una maggiore sicurezza nell'immersione. A 40 m di profondità si trova la sala comando, nel cui interno scorgiamo ancora la barra in legno e metallo ancora intatta, la radio, i cablaggi e le lampadine per l'illuminazione interna. Tutto come se fosse stato abbandonato ieri. All'esterno sono ancora presenti le luci di via, il lampeggiatore per le segnalazioni. Scendiamo verso prua ed incontriamo nel nostro tragitto due mitragliatrici con i caricatori ancora in posto. A 45 m, sul ponte, vi sono numerosi bossoli ed una terza mitragliatrice contorta, segno dell'ultimo combattimento che ha causato l'affondamento dell'imbarcazione. Procediamo con l'esplorazione ed incontriamo il castello di prua, nel cui interno sono locati i gabinetti. Alla sinistra un porta ancora chiusa... non sappiamo ancora che cosa si nasconde lì dentro... Giunti in prossimità della prua possiamo ora fermarci ed osservare la stupenda vista d'insieme del relitto. qui si raggiunge la profondità massima: 46.3 m. Le ancore sono ancora in posto e poco vicino vi sono due oblò di cui uno, sulla fiancata di sinistra è socchiuso. Procediamo adesso verso poppa. L'entrata della sala macchine, sotto il ponte di comando, invita ad affacciarsi ed illuminando gli angusti spazi si notano ancora lampade di riserva, valvole, il telegrafo di machina, gli estintori... tuto al suo posto. A poppavia si scorge il cannone da 70/40 con tutti i servomeccanismi per l'alzo e la rotazione dell'arma. Ritornando verso la cima del pedagno, possiamo scorgere, assicurata al castello del ponte di comando, l'ancora di rispetto. Risaliamo sul pedagno, certi di aver fatto un'immersione degna di questo nome. L'immersione, sia per la profondità che per le caratteristiche del fondo e della visibilità si presta ad essere affrontata da subacquei molto esperti, con ottima padronanza delle tecniche di decompressione e della gestione di un'immersione con tali caratteristiche. Come da noi sperimentato, risulta ottima palestra per i corsi di immersione tecnica. Andrea Crosetti