Grotta Trombetta e Grotta Scaletta Difficoltà: Media Profondità max: -35 Luogo:
 
 

Arriviamo nella Cala del Salvatore detta anche del Ribatto, perché la parete scende verticale e il moto ondoso si fa sentire più che altrove. La grotta Trombetta deve il suo nome alla volta e al pavimento dell'ingresso che sono sagomati come un enorme strumento musicale. II fondo fangoso, in risalita, parte da -35 metri per arrivare nella zona più interna a -12 metri. Dobbiamo star­ne a distanza per evitare di sollevare sospensione. Si può entrare rasentando la volta (-20 mt) che si innalza all'interno e proseguire lungo la parete destra o sinistra. AI termine del percorso principale, una nicchia sulla destra ospita di solito il gambero meccanico Stenopus spinosus. Siamo alla base di uno stretto camino verticale con diversi e splendidi speleotemi, che permette il passaggio in fila indiana a non più di tre persone, per sbucare in una piccola sacca subaerea. Questo tratto lo riserviamo agli esperti muniti di attrezzatura idonea perché potrebbero facilmente sorgere problemi di compensazione e claustrofobia oltre a quelli derivati dagli urti contro la roccia. Rasente al fondo si apre un passaggio estremamente stretto e fangoso che ho esplorato con l'amico Marco Oliverio molti anni fa e che abbiamo chiamato "la Cripta". È molto pericoloso perché il ritorno avviene sempre con visibilità zero. Il tratto che separa questa grotta dalla Scaletta è di una cinquantina di metri da percorrere in parete sui 20/25 metri di profondità. Il percorso è chiamato la via dei polpi Octopus vulgaris perché questi cefalopodi popolavano i numerosi anfratti ma i soliti stupidi cani sciolti ne fanno strage mentre ventilano le uova. A -12 metri si apre la nostra seconda meta: l'atrio dal fondo piatto della Scaletta. La grotta fa parte del Complesso di Punta lacco, riservato agli speleosubacquei più esperti. Percorsi i primi dieci metri, guardando verso l'alto si ha una bella immagine della superficie che appare tra due pareti rocciose. Di fronte si apre un basso cunicolo che porta ad uno stretto camino che sbuca in superficie. Sotto, parte un pozzo (assolutamente da evitare) riservato agli specialisti, già teatro di un tragico incidente. Tratto da: ISSD - Grotte Marine d'Italia - Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia 6 - Serie II Bologna 1994 - A cura di M.Alvisi, P.Colantoni, P.Forti